Apposite maschere permettono la deposizione selettiva delle termocoppie. In figura si può osservare una parte dell’attrezzatura messa a punto per l’evaporazione votto vuoto della lega di Telloruro di Bismuto. Un crogiolo in Molibdeno autocostruito, per dargli le caratteristiche geometriche adatte allo scopo di ottimizzare le quantità di lega evaporata e la sua composizione, era posto all’interno di un grande cilindro messo in rotazione attraverso la piastra dell’evaporatore. Un sistema vibrante permetteva la caduta della lega, sminuzzata in pellets di adatte dimensioni, entro il crogiolo tenuto alla giusta temperatura controllandone la tensione elettrica di alimentazione mentre tutto il sistema veniva mantenuto ad un vuoto molto spinto. Attraverso l’uso di maschere in rame-berillio nelle quali erano ricavate apposite zone forate attraverso le quali il vapore di lega metallica raggiungeva il supporto plastico, un nastro di Kapton, producendo a seconda della necessità delle piste in oro oppure Telloruro di Bismuto (+) o (-). Le maschere erano applicate al cilindro rotante e realizzavano per fasi successive i nastri completi con molte termocoppie già collegate e con le giuste dimensioni. Tutta la ricerca fu incentrata a ricercare i parametri giusti di evaporazione: vuoto, velocità di alimentazione del crogiolo, tipo di cristalli di lega in origine, temperatura del crogiolo, velocità di rotazione del cilindro e delle maschere, distanza delle maschere dal crogiolo, angolo di raccolta della lega e così via.
Attrezzatura rotante per deposizione delle termocoppie sotto vuoto.
